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Domestico filippino ucciso durante un furto, in manette un 28enne gambiano

Milano (martedì, 22 aprile 2025) — Si chiamava Angelito Acob Manansala, 61 anni, il domestico filippino ucciso la sera di Pasqua in una villa signorile di via Randaccio, in zona Arco della Pace. L’uomo lavorava da anni presso una famiglia milanese ed è stato trovato senza vita dal proprietario dell’abitazione al rientro da una vacanza.

di Maria Chiara Bagnato

Secondo le prime ricostruzioni, Manansala sarebbe stato aggredito dopo aver sorpreso un ladro all’interno dell’abitazione. Il sospettato, Dawda Bandeh, 28 anni, di origine gambiana, è stato trovato sul posto intento a rovistare nei cassetti. Il padrone di casa, entrando, ha subito richiuso la porta e allertato le forze dell’ordine. L’arresto è avvenuto pochi minuti dopo.

La dinamica ha scioccato gli investigatori anche per un altro elemento: Bandeh era stato fermato poche ore prima nei pressi della Stazione Centrale per un tentato furto in un’altra abitazione, ma era stato rilasciato poiché non colto in flagranza. Dopo il rilascio, avrebbe raggiunto la zona di via Randaccio, introducendosi nella villa durante l’assenza temporanea di Manansala, uscito per portare a spasso i cani.

Quando la vittima è rientrata, sarebbe stata aggredita e strangolata. L’arrestato si è poi trattenuto all’interno per ore, fino all’arrivo del proprietario di casa.

L’uomo è ora detenuto a San Vittore. La magistratura sta valutando le responsabilità anche alla luce del precedente fermo. Il caso ha riaperto il dibattito sulla gestione dei reati predatori e sull’efficacia dei provvedimenti cautelari.

Commozione nella comunità filippina milanese, dove Manansala era molto conosciuto. Il Consolato delle Filippine ha espresso “profondo cordoglio” e ha assicurato assistenza alla famiglia.

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Tag: , , , , , , Last modified: Aprile 23, 2025
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