Omicidio ad Abbiategrasso: fermati tre fratelli e un loro amico

Abbiategrasso, Milano (mercoledì, 23 aprile 2025) — Tre fratelli e un loro amico: sono questi i quattro giovani italiani fermati dai carabinieri con l’accusa di omicidio in concorso per l’uccisione di Mohamed Elsayed Elsharkawy, il 21enne accoltellato a morte nella notte tra il 18 e il 19 aprile ad Abbiategrasso. Tutti e quattro risiedono in via Fusé, nel quartiere popolare dove è avvenuta l’aggressione.

di Maria Chiara Bagnato

I fermati hanno 18, 20 e 27 anni, mentre l’amico coinvolto ha la stessa età del maggiore. Si tratta di ragazzi noti in zona, cresciuti nello stesso complesso di edilizia popolare che negli ultimi anni ha visto aumentare situazioni di disagio sociale e microcriminalità. I carabinieri li hanno individuati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e a una collanina persa durante la fuga da uno degli aggressori, poi recuperata sulla scena del crimine.

Dalle prime ricostruzioni, il movente del delitto sarebbe legato a un debito di droga: Elsharkawy avrebbe preso circa 600 euro senza consegnare la quantità di hashish promessa. Da qui la decisione del gruppo di affrontarlo e, secondo l’accusa, colpirlo con un coltello trovato successivamente sul luogo dell’aggressione.

Nessuno dei fermati risulta avere precedenti gravi, ma sarebbero noti alle forze dell’ordine per episodi legati alla vita di strada e piccoli reati. Il più grande dei fratelli, in particolare, avrebbe avuto contatti con ambienti legati allo spaccio di stupefacenti.

I quattro sono attualmente rinchiusi nel carcere di Pavia, in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Gli inquirenti stanno indagando anche sulle dinamiche familiari e sociali che potrebbero aver influito sul coinvolgimento dei giovani in un delitto così efferato. Il caso ha riacceso l’attenzione sulla marginalità giovanile e sul degrado in alcune zone del territorio milanese.