Milano (giovedì, 10 aprile 2025) – Alessandro Impagnatiello, l’ex barman condannato all’ergastolo per l’efferato omicidio della compagna Giulia Tramontano, ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte d’Assise. A impugnare la decisione sono le avvocate Giulia Geradini e Samantha Barbaglia, che puntano a far cadere le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, ritenute determinanti nella condanna.
di Maria Chiara Bagnato
La tragedia risale al 27 maggio 2023. Giulia, incinta di sette mesi, viene uccisa a coltellate nell’appartamento della coppia a Senago, nel Milanese. Secondo la ricostruzione dei giudici, Impagnatiello avrebbe pianificato il delitto per mesi, tentando prima di avvelenarla con sostanze tossiche. Il gesto estremo arriva dopo che la 29enne aveva scoperto la doppia vita del compagno.
Quel giorno, Giulia sarebbe stata colpita con 37 fendenti, di cui almeno undici mentre era ancora viva. Una ferocia che per la Corte d’Assise ha rappresentato un chiaro elemento di crudeltà, rafforzando l’impianto accusatorio già fondato sulla premeditazione.
La difesa ora tenta di ridimensionare il quadro accusatorio, puntando a ottenere una riduzione della pena o una nuova valutazione del caso in secondo grado. Ma la Procura di Milano si prepara a difendere la sentenza di primo grado, forte di una ricostruzione ritenuta solida e dettagliata.
L’appello si preannuncia come un nuovo, doloroso capitolo di una vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica, divenendo simbolo delle troppe vite spezzate dalla violenza di genere.
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