Rho (martedì, 18 marzo 2025) – La cerimonia in memoria delle vittime di Covid, nella Giornata nazionale a loro dedicata, si è svolta la mattina del 18 marzo 2025, davanti al Memoriale Grande Parentesi realizzato da Grazia Varisco e collocato nei Giardini Giovanni Pesce.
di Maria Chiara Bagnato
La posa di una corona si è svolta mentre Marco Seveso del Corpo Musicale Santa Cecilia di Passirana suonava il Silenzio. Poi la cerimonia, presentata da Paola Cupetti, dell’Ufficio Cerimoniale del Comune di Rho, si è aperta con l’Inno Nazionale.
Il dottor Fulvio Caselli ha rappresentato tutti i medici di medicina generale, in assenza del coordinatore dottor Vincenzo Maerna. “I miei genitori sono venuti a mancare per le conseguenze del Covid, perciò questa Giornata mi coinvolge in modo particolare – ha detto Caselli – La mia professione è direttamente coinvolta: la pandemia ci ha travolto, ci siamo trovati al centro. Il collega Alberto Santoro è morto a pochi giorni dalla pensione. Non tutti potevano andare in ospedale, il 98 per cento delle persone sono state assistite a casa. Si allarga il mio dispiacere al fatto che, finita l’emergenza grazie ai vaccini che ci hanno portati fuori da quella situazione, il mio lavoro oggi viene messo in discussione. Durante la pandemia si parlava di eroi, oggi lo sguardo verso i medici è molto diverso. A volte con i pazienti bastano poche parole, l’ascolto. Spero davvero che tutto questo non vada perduto”.
Intervenute durante la cerimonia anche Barbara Omazzi, Direttore Responsabile UOC Pronto Soccorso negli anni del Covid e Giorgia Saporetti, Direttore Sanitario di ASST Rhodense.
A chiudere la celebrazione, il Sindaco Andrea Orlandi: “In questa Giornata Rho si stringe in un abbraccio collettivo, silenzioso ma profondamente sentito, a tutte le famiglie che hanno perso una persona cara. Sono passati 5 anni dall’inizio di quella tragica emergenza che ha travolto le nostre vite, le nostre abitudini, il nostro modo di essere comunità. Dolore, paura e senso di smarrimento sono impressi nella nostra memoria. La memoria è anche impegno verso ciò che abbiamo imparato: l’importanza della salute, del bene comune, della responsabilità condivisa. Come Amministrazione comunale, l’allora Sindaco Pietro Romano ha voluto questo monumento per far sì che la memoria abbia anche un luogo fisico in cui ritrovarsi e fare memoria di questo spartiacque della nostra storia. Lavoriamo insieme per un futuro più giusto e umano per tutti”.
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